Repubblica delle Idee 2023 - chi rappresenta oggi la sinistra in Italia

Chi rappresenta la sinistra oggi in Italia?

La scorsa settimana Bologna è stata sede di Repubblica delle Idee.
Come sempre grande successo di pubblico, che ha ascoltato e commentato le iniziative proposte. Giornalisti, artisti ed intellettuali si sono alternati sui palchi. E politici, tutti di sinistra, quasi tutti del Partito Democratico.
Venerdì pomeriggio in apertura erano sul palco di Piazza Maggiore Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, con Matteo Lepore, Debora Badiali e Gaetano Manfredi rispettivamente sindaci di Bologna, Budrio e Napoli. Moderati da Concita Sannino e Gerardo Greco. Il tema era ovviamente la ricostruzione post catastrofi naturali. Pubblico attento, che applaudiva ai vari passaggi che chiedevano di far presto e che la gestione dei fondi non diventi strumento meramente politico (nota: ad oggi il commissario non è stato ancora nominato). Ad un certo punto sono stati interrotti da urli e campanacci: una protesta di Fridays for Future e Comitato No Passante, uniti in una crasi anti istituzioni.

Ammetto che mi sarei aspettata un dialogo, che invece non c’è stato.

Perché soprattutto con le donne e gli uomini (come ha specificato uno di loro offeso dal sentirsi definire ragazzi) di FFF se non dialoga la sinistra chi lo può fare? Non solo non c’è stato, ma il pubblico non ha gradito la protesta e lo ha fatto capire applaudendo fragorosamente le precisazioni di Bonaccini fino a quando gli urlatori non sono stati accompagnati fuori dalla Piazza dal servizio d’ordine.

Un momento delle contestazioni a Bonaccini, Lepore e Manfredi a Repubblica delle Idee 2023 da parte degli attivisti di Fridays for Future e Comitati No al Passante
Un momento delle contestazioni a Bonaccini, Lepore e Manfredi a Repubblica delle Idee 2023 da parte degli attivisti di Fridays for Future e Comitati No al Passante

Più tardi sul palco era attesa Elly Schlein. La platea prevedeva le prime due file di posti riservate ad autorità e giornalisti con pass. Questi andavano e venivano, lasciando a volte alcune sedie vuote. Arriva una signora, evidentemente borghese per il look complessivo, e visti i posti vuoti si siede. Uno dei ragazzi del servizio d’ordine si avvicina e le chiede gentilmente il pass, spiegando che i posti erano riservati. La signora risponde piccata che lei non ha il pass e non ha nessuna intenzione di spostarsi perché il quel posto era libero. Il ragazzo insiste educatamente, ma lei inizia ad alzare la voce.

Lui le chiede di non metterlo in difficoltà perché sta solo facendo il proprio lavoro, lei infastidita arriva quasi ad urlare.

Interviene uno dei giornalisti seduti chiedendo al ragazzo di lasciar perdere. Era evidente che se lui avesse insistito poteva nascere l’equivoco della mancanza di rispetto nei confronti di una donna, che oltretutto stava già sventolando come un’arma la sua anzianità.
Lui si è quindi ritirato, mentre lei si guardava intorno trionfante in cerca di sostegno e solidarietà. La stessa persona che pochi minuti dopo avrebbe applaudito annuendo mentre Schlein parlava di lavoro dignitoso, accoglienza ecc.
La domanda che mi pongo da quella sera è: se non riesce a dialogare con le nuove generazioni preoccupate per l’ambiente ed il proprio futuro, se ha il sostegno di pensionati che sono fieri di disprezzare sia regole che giovani che stanno solo cercando di fare al meglio il proprio lavoro, chi rappresenta oggi la sinistra in Italia?

Poi mi direte che non posso sempre generalizzare, ma torniamo a due settimane fa con le coincidenze che alla lunga diventano prove.

Commenti e spiegoni graditi, ovviamente.

Commento

  • Marina

    Il tuo è l’unico articolo che ho trovato sulla contestazione di FFF al dibattito sul post alluvioni durante RepIdee! Il giorno successivo li ho cercati ma non ne ho trovati. Un silenzio imbarazzante. Però non concordo sulla tua lettura del fatto. Ero presente anch’io e, in realtà, sono stati i ragazzi a rifiutare le proposte di dialogo dal palco, ma anche di rispondere alle domande di alcuni spettatori più concilianti. Ho avuto la netta sensazione che volessero solo visibilità. E questo mi è dispiaciuto molto perché penso che così non si ottiene nulla: non l’attenzione dei politici, non la solidarietà del pubblico e a quanto pare non hanno nemmeno fatto notizia.

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Esmeralda Ballanti

Classe 1963, giornalista pubblicista, vivo nella bassa bolognese. Diploma di ragioneria, segretaria di redazione e collaboratrice del periodico Nuovo Informatore.

Femminista, polemica, ho svariate passioni ed interessi che spesso non ho sufficiente tempo di coltivare. Ma si può sempre migliorare, in tutto.

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