La storia e quello che dal suo studio non ti aspetti
La nuova star dei social e media in questi giorni è l’ecoansia. Diventata improvvisamente d’attualità dopo la ipercondivisione del video dell’ecoattivista Giorgia Vasaperna che al Giffoni Film Festival piangendo ha chiesto al Ministro Picchetto Fratin «Io penso di non avere un futuro. In questi giorni nella mia terra, in Sicilia, sta bruciando tutto. Non so se voglio avere figli, e dato che voi parlate di 2030, 2050, obiettivi che sento sinceramente lontani, lei non ha paura per i suoi figli o per i suoi nipoti?». Il Ministro si è a sua volta commosso, ammettendo di avere dei dubbi e di essere consapevole di un dovere nei confronti dei giovani.
Si è ovviamente scatenata la corsa allo sfottò o alla comprensione totale. Io sono dalla parte della ragazza, ho già scritto tempo fa sul fatto che ritengo che noi adulti stiamo ipotecando in modo forse irreversibile il futuro.
Sull’ecoansia l’immancabile professor Paolo Crepet, a cui vengono chieste opinioni praticamente su tutto, ha dichiarato all’Agi che si tratta di un “condizionamento riflesso”, in cui gli adulti trasmettono le proprie ansie ai giovani, sovraccaricandoli con preoccupazioni non necessarie o comunque affrontabili in modo fisiologico (testuale). E forse, vista la risposta del Ministro, la risposta è comprensibile. Un po’ meno quando, sempre secondo Agi, prosegue affermando che la ecoansia sarebbe un “psicodramma collettivo intergenerazionale” che alimenta il cosiddetto “marketing dell’ansia” (ancora testuale). Secondo lui l’ansia sarebbe quindi un business, che porta al consumo di psicofarmaci, che detto da uno che di mestiere fa lo psichiatra…
Ma siamo poi sicuri che questa ansia, non così nuova, visto che di stress collegato al degrado ambientale si parla da una decina d’anni anche se il termine scientifico è del 2021, sia solo una prerogativa giovanile?
Anche se è direi ovvio che davanti all’inazione degli adulti le/i giovani siano preoccupati per il loro futuro.
In realtà, se ascoltate un po’ i discorsi della popolazione senior, non è che circoli tutta questa sicurezza: “Stanotte non ho dormito, tirava vento e al telegiornale hanno detto che arriva il ciclone Circe. Hai visto cosa è successo in Veneto…”: due signore anziane sull’autobus proprio ieri. Ed oggi altre due persone: “Guarda che vento tira a XXX” sventolando sotto il naso dell’altra il cellulare, “Nono non mi far vedere che poi mi viene l’ansia, con tutti questi disastri in giro”. Il telegiornale, i media: “con Caronte arriva la tempesta di caldo”, “allerta meteo per il ciclone Circe, violento freddo ma veloce” (Repubblica in questi giorni), “il ciclone Circe trasformerà l’estate in autunno per qualche giorno “ (Rainews) ed seguire servizi televisivi con immagini di pioggie scroscianti, tetti scoperchiati ecc. tutti di ripertorio. Se poi aggiungiamo le allerte meteo a tutte le altre raccomandazioni estive su ondate di calore e relativi bollini rossi, rischi di disidratazione, attenzione alle truffe, pubblicità sui sistemi di allarme per andare in vacanza tranquilli, come possiamo non angosciarci?
La soluzione ce l’ha data in modo semplice semplice il Ministro Salvini:
“Io adoro la montagna. E quando vai sull’Adamello e sul Tonale e vedi i ghiacciai che si ritirano anno dopo anno ti fermi a pensare, poi studi la storia e vedi che sono cicli. Il ghiaccio non arretra perché Capezzone sgasa con la sua Golf turbo”.
A parte la solidarietà a Cervia, località di villeggiatura sul mare che ha accolto la festa della Lega dove lui ha fatto questa dichiarazione (se ne faranno una ragione), il sollievo di Capezzone che ha scoperto di non essere responsabile dell’arretramento dei ghiacciai anche se tutti adesso sono al corrente del fatto che lui si è comprato un’auto turbo per sgasare, adesso sappiamo come curare l’ecoansia senza ricorrere ai medicinali o all’analisi (anche il professore se ne farà una ragione): facciamo studiare storia ai ragazzi e facciamola ripassare agli adulti. Lo studio della storia è la soluzione all’ansia!
E pensare che, se non ricordo male, proprio il governo giallo-verde ventilò non tanto tempo fa di eliminare l’insegnamento della storia a scuola…


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