Madri e padri di quali figli?
L’Italia viene ritenuta nel mondo e si autocompiace per questo, un paese di mamme e “mammoni”. La nostra stessa Presidente del Consiglio, in un suo molto ripreso e citato discorso, si è presentata come madre e cattolica.
Per sottolinearlo, nel programma della destra si parla di incentivare la maternità (soprassiedo al momento sul teorema completamente errato culle vuote/interruzioni di gravidanza, avrò occasione per affrontarlo).
Quindi le bambine ed i bambini sono al centro dei pensieri delle madri e dei padri che siedono sui banchi dell’attuale governo.
Non tutti indistintamente però:
- non tutti quelli che fuggono da guerre, da fame o da altre situazioni di ordinaria disumanità, dipende da dove provengono. Tra loro ci sono quelli possono morire in mare mentre nei palazzi si decide se e chi deve intervenire per salvarli.
- non quelli nati e/o cresciuti in Italia da genitori immigrati, che condividono giochi, banchi e sport con i loro figli, ma che non sono degni di essere loro concittadini.
- non quelli i cui genitori sono dello stesso genere perché, per essere riconosciuti come figli di due genitori, occorre che uno sia un uomo e l’altra una donna; come se l’essere madri e padri fosse solo una questione di ovulo, spermatozoo e gestazione diretta, non di affetto ed amore.
Dei minorenni morti in mare ci vengono solo restituiti i corpi e gli oggetti, davanti a cui ci si permette di parlare di educazione e di affermare “non penserete che?”.
Degli altri possiamo solo provare a capire il dolore e lo sgomento nel trovarsi, ad un certo punto delle loro vite, davanti ad esami scolastici che i loro amici non devono fare, oppure mentre i loro genitori non hanno la stessa dignità e libertà di azione di quelli dei loro amici.
Se il bene primario da tutelare deve essere quello dei minori, occorrerebbe agire e legiferare di conseguenza, non essere adulti responsabili solo per alcuni di loro.
Posso solo augurarmi che le prossime generazioni, quelle delle nostre figlie e figli, siano migliori di noi.
PS: tornando al tema 8 marzo vorrei sommessamente propormi, anche gratuitamente, come consulente di genere per la De Cecco; rigorosamente ha sicuramente avuto la certificazione per la parità, ma necessita in modo plastico di scegliere meglio le immagini pubblicitarie cartacee con cui dichiararlo (volendo anche sugli spot televisivi qualcosa da dire ci sarebbe…).


Marina
Completamente d’accordo con la tua analisi sui bambini di serie A, B …..Z