Le risposte che non abbiamo e le scuse che non porgiamo

Ho avuto modo in questi giorni di confrontarmi con alcune ragazze poco più che ventenni e parlare con loro.

Le giovani generazioni stanno esprimendo e manifestando da tempo un forte disagio, acuito fortemente dal lockdown pandemico.


Disagio psicologico che deriva da una serie di concause: dai mesi di vita e relazioni interrotti con il lockdown, si è aggiunta la didattica online, che in molti casi è stata davvero deficitaria e alienante.
Ma oggi non si fanno sconti a nessuno, quindi al rientro alla normalità, si sono ritrovati a rincorrere e recuperare quanto eventualmente perso. La necessità di mantenere medie scolastiche, rispettare scadenze non ha rallentato. E questo è vissuto da sempre più adolescenti in modo opprimente. Come il confronto quotidiano con gli altri, che c’è sempre stato, ma che è stato indubbiamente ingigantito dai social.


La vera angoscia è però quella legata all’incertezza sul futuro. La Pandemia, la guerra ai confini dell’Europa, la difficoltà a trovare un lavoro che permetta di rendersi autonomi, la crisi climatica ed ambientale, le scelte sempre rimandate benché impellenti, incidono moltissimo sulle sicurezze sul proprio domani.


Le rassicurazioni, le certezze dovremmo fornirle noi adulti. Ma siamo impreparati, non abbiamo le risposte alle domande che le nuove generazioni ci pongono.


Una persona che stimo ha detto che “L’unico modo per cercare di superare questo disagio, che non è solo dei giovani, che hanno almeno il pregio di manifestarlo, ma anche di noi adulti, è cercare di essere accoglienti gli uni con gli altri, di creare connessioni e provare a stringerci in un abbraccio intergenerazionale.” Forse è l’unica strada.


Ritengo però anche che come adulti, per la nostra irresponsabilità collettiva, dovremmo scusarci con queste ragazze e  ragazzi il cui futuro stiamo ipotecando.

Ed iniziare da subito ad attivarci per dare loro le risposte che meritano.

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Esmeralda Ballanti

Classe 1963, giornalista pubblicista, vivo nella bassa bolognese. Diploma di ragioneria, segretaria di redazione e collaboratrice del periodico Nuovo Informatore.

Femminista, polemica, ho svariate passioni ed interessi che spesso non ho sufficiente tempo di coltivare. Ma si può sempre migliorare, in tutto.

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